Putignano e il Carnevale, uno dei più belli del Sud Italia

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di Valentina Castiglione Minischetti

Il Carnevale di Putignano ha origini nel 1394, quando i Cavalieri di Malta,  trasferirono le reliquie del martire Santo Stefano a Putignano per evitare gli attacchi dei Saraceni.

Si racconta che i contadini, all’arrivo delle reliquie, lasciarono i campi, per recitare frasi e scherzi in dialetto. In tale maniera, sono nate le Propaggini, evolutesi nel periodo fascista, con la nascita dei carri allegorici.

Il carnevale a Putignano inizia il 26 Dicembre con lo scambio del cero, cerimonia per chiedere perdono per i peccati del Carnevale. Ci sono poi le Propaggini,  momento in cui, i poeti in vernacolo putignanese beffeggiano in rima politici locali e nazionali. Si continua il 2 Febbraio, giorno della Candelora, con l’orso capace di prevedere le condizioni climatiche per il resto dell’anno.

Durante la vigilia del Martedì grasso vi è l’Estrema Unzione:  maschere sacerdotali e clericali danno una benedizione per la fine del Carnevale morente, che di fatto avviene il giorno successivo con il falò del maiale in cartapesta, per celebrare il Funerale di Carnevale.

Gli ultimi 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni scandiscono il termine del Carnevale. Il must di Putignano tuttavia, rimangono i carri allegorici, che sfilano per tre domeniche consecutive nel corso principale, per concludersi con l’ultima parata del Martedì grasso.

 

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