L'artista rutiglianese Donato Divittorio nell'Atlante dell’Arte Contemporanea 2020

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di Tino Sorino

Un prestigioso e ambito riconoscimento per un nostro concittadino, Donato Divittorio: il suo nome è stato inserito nell’ “Atlante dell’Arte Contemporanea 2020” (1.000 pagine, De Agostini editore, in libreria dal 15 maggio prossimo), tra 800 artisti di tutte le regioni della Penisola che rappresentano il meglio dell’arte italiana. Artista multimediale, Donato riesce a far “cantare” anche le pietre più dure.

Nelle sue mani virtuose di flautista-scultore, la fredda pietra si anima e trasmette sonorità inimmaginabili.  Quattro anni fa, il maestro Divittorio ha inventato il “Divittofono” chiamato anche “Lithos di Puglia” (pietra di Puglia), un nuovo e inusuale strumento musicale in pietra, unico al mondo, capace di emettere suoni magici, ottenuto con pietre arcaiche levigate a regola d’arte (in tutto 41) e colorate grazie al suo straordinario talento di artista. divittorio-atlante-arte-cont -1

Rutiglianese ma residente a Mola, 73 anni, sposato, una figlia, Nadia, giovane soprano di talento, si è diplomato presso il conservatorio “Piccinni” di Bari, a soli 25 anni, ricoprendo il ruolo di 1° flauto dell’Orchestra Sinfonica di Bari. Ha suonato con il suo flauto “Jupiter di Medici” in oro 18 KT con grandi direttori quali Delman, Fistulari Rota, Ferro, Leibowitz, riscuotendo vivo apprezzamento per le sue qualità di talentuoso musicista e meritando così, di essere citato tra i grandi Maestri del flauto da Mariaena Kessick. Lasciato nel 2006 il Conservatorio musicale “Piccinni” di Bari, dove ha insegnato flauto per anni, oggi si dedica pienamente alla creazione di sculture in pietra, portando qua e là in giro per la Puglia e non solo il suo “Divittofono” e riscuotendo sempre ampi consensi.

Una sua ultima creazione litica dal titolo “Spiritualità” è stata selezionata dal critico d’arte internazionale prof. Gianni Duni per partecipare al concorso del “Premio della Lupa” che si terrà il 7 febbraio alle 18.00 presso la galleria romana “Medina”. A presentare la mostra (che rimarrà aperta fino al 13 febbraio c.m.), il noto prof. Daniele Rodini Tedeschi, direttore dell’“Atlante d’Arte Contemporanea”, già direttore alla “Biennale di Venezia Arte” (per tre nazioni). L’opera in concorso del prof. Divittorio “è un agglomerato di pietra fossile, dalla tecnica michelangiolesca e delle dimensioni di 50 x 20 x 8 cm”, così spiega il suo autore.  

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L’opera di Divittorio al Premio della Lupa a Roma

 

 

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