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Madre Maria Pia della Croce, centenario e pellegrinaggio della comunità di Rutigliano

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di Tino Sorino


Grande partecipazione dei fedeli rutiglianesi alle celebrazioni in occasione del Giubileo indetto per il primo centenario della morte della Fondatrice dell’Ordine delle Crocifisse. Mentre fervono nelle 17 Case sparse nel mondo (11 in Italia, 2 in Perù, 3 nelle Filippine e 1 in Indonesia) le iniziative per il centenario, anche le suore di Rutigliano fanno la loro parte.

Con il coinvolgimento di amici, benefattori e devoti della Reverenda Madre Maria Pia della Croce, perciò, si intensificano momenti di preghiera che consentono di lucrare l’indulgenza plenaria e incontri volti ad approfondire la conoscenza di una donna davvero speciale che sperano presto di vedere beatificata, come la consorella Maria della Passione.

Entrambe riposano nella chiesa del convento di San Giorgio a Cremano, meta, insieme con il Santuario della Madonna di Pompei, di un pellegrinaggio compiuto dalla comunità rutiglianese domenica 11 marzo 2019. Con la guida di don Pasquale Pirulli (autore, tra i tanti libri religiosi anche di una biografia sulla Venerabile Madre “Martire della Croce”, così definita da P. Luigi M. Fontana B.) e della Superiora suor Lucilla Mennuni, un gruppo di oltre 50 rutiglianesi ha potuto pregare sulle tombe delle due venerate Crocifisse, ma soprattutto ripercorrere le tappe più significative della vita della Fondatrice.

Dalle visite a Capriglia (in provincia di Salerno) della grande casa di campagna dove nacque il 12 dicembre 1847 e a San Giorgio a Cremano (in provincia di Napoli) della Casa Madre dove morì il 1 luglio 1919; dai documenti e dai racconti, emerge la figura di una donna forte dotata di grande spiritualità ma anche concreta e determinata.

Nata in una famiglia di ricchi imprenditori, dopo un’infanzia difficile, la Madre Fondatrice si fa monaca passando le notti in preghiera o su un giaciglio di pietra, dedicandosi all’educazione e al servizio dei poveri ma è anche capace di far costruire una chiesa in soli otto mesi o di impiantare la produzione di ostie, ancora oggi fiorente nei suoi monasteri. Modello e continua fonte di ispirazione per tutte le sue consorelle che ancora oggi sono in perpetua adorazione dell’Eucaristia e pregano Gesù Crocifisso per la riparazione dei peccati del mondo, senza mai sottrarsi alle opere di carità e di servizio.



 

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